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QUESTIONE DI ENERGIA

Generavivo incontra ènostra

Oggigiorno siamo sommersi di notizie a tutte le ore, di ogni genere e per lo più brutte e preoccupanti. Siamo un po' stanchi, e facciamo fatica a capire cosa è vero e cosa no, cosa è utile e cosa non ci riguarda. Ci succede anche rispetto a temi come l’energia e l’ambiente. Spesso sentiamo parlare (anche un po’ superficialmente) della questione energetica come problema connesso alle mastodontiche dinamiche di deriva ambientale come l’effetto serra, il buco nell’ozono, l’innalzamento del livello del mare, le polveri sottili, le piogge acide, e tante altre brutte cose.

Ma saranno vere queste cattive notizie?

Sono più di 20 anni che si sente parlare in maniera ricorrente sempre degli stessi problemi ambientali ed energetici, dai tempi del protocollo di Kyoto dell’11 dicembre 1997. Per cui sì, il problema esiste - per chi più, per chi meno – eccome se esiste; altrimenti sarebbe passato di moda, lasciando il posto a questioni di maggior rilievo. E poi (domanda ai 40+ enni) vi ricordate che da bambini in primavera era primavera, in estate faceva caldo (ma non caldissimo), ad agosto arrivavano 4 temporali che segnavano la fine dell’estate, a settembre tiravamo fuori le giacche autunnali per tornare a scuola, a dicembre gennaio e febbraio faceva un freddo dell’accidenti, e in bassa montagna (ogni tanto anche in città), nevicava? Oggi evidentemente non è più così, e di anno in anno vediamo il clima cambiare sotto i nostri occhi.

Ci dobbiamo preoccupare?

Credo che ce ne dobbiamo occupare. Nel senso che ci dobbiamo informare e fare delle scelte, per essere, nel nostro piccolo, soggetti attivi e non passivi.

Un elettrodomestico che consuma poco (a parità di prestazioni) vale più di uno più energivoro. Scaldare casa con una caldaia a gasolio è peggio che scaldarla con una caldaia a gas naturale a condensazione, che è a sua volta peggio che scaldarla tramite una pompa di calore elettrica. Scaldare un luogo chiuso lasciando le finestre aperte significa sprecare energia (e di edifici pubblici messi così ce ne sono tanti). Penso che nessuno abbia nulla da obiettare, si tratta di considerazioni ovvie.

Ma approvvigionarsi di elettricità da un fornitore che impiega nel suo mix produttivo prevalentemente fonti fossili ha lo stesso valore di farlo da un fornitore che impiega energia rinnovabile (prodotta sfruttando l’energia di sole, aria e acqua)? Un fornitore che si occupa di cercare di ridurre il consumo di energia del proprio cliente (ad es. con campagne informative, o promuovendo la sostituzione di apparecchi con altri a più alta efficienza) equivale ad uno che non lo fa?

C’è infine una dimensione etica e valoriale che solo da poco è entrata anche nel mercato dell’energia: si tratta della possibilità di costituire comunità energetiche (ad es. nei quartieri) e associazioni di autoconsumo collettivo (nei condomini) per approvvigionarsi di elettricità “green” autoproducendosela con propri impianti a fonti rinnovabili (tipicamente solari fotovoltaici). Le parole “comunità”, “associazione”, ”collettivo”, fino a poco tempo fa vocaboli pressoché sconosciuti al mondo energetico, ne entrano a far parte, insieme a quello di “lotta alla povertà energetica”.

Conoscere chi sta dietro la bolletta ci può aiutare a capire se è in linea con il nostro pensiero rispetto alle tematiche energetiche, ambientali ed etiche.

Di questi temi parleremo giovedì 27 maggio 2021, ore 20:30.

Se interessati a partecipare all'incontro, scrivete a info@generavivo.it

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