OASI DI RESILIENZA, ORTI, CIBO E CIRCOLARITÀ
Contributo di Chiara Taverna
Nelle ultime settimane, Generavivo ha assistito con interesse ad alcuni degli incontri - per questa edizione, online - della Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili Fa’ la cosa giusta: ne sono nati spunti di riflessione che vogliamo condividere.
da Oasi di resilienza, orti, cibo e circolarità: spunti per le scuole e i cittadini (appuntamento del 20/11/2020 ore 11.00)
Per le città, affrontare la transizione ecologica è un’urgenza: l’incontro ha avuto come fulcro le buone prassi di Milano in tal senso.
Milano ha un Ufficio Resilienza fin dal 2017 e ha aderito dal 2015 al progetto internazionale delle 100 Città Resilienti. I pilastri su cui si fonda l’azione sono:
- Procedure e servizi, che devono essere efficienti e partecipati
- Spazi e infrastrutture, che devono essere vivibili e confortevoli
- Comunità e popolazione, che devono essere inclusive, consapevoli e proattive
Questo ha portato a diversi progetti, alcuni in fieri, altri ancora da definire.
- ForestaMi. Un progetto ambientale di forestazione urbana molto ambizioso, che prevede a Milano e nell’hinterland - entro il 2030 - la piantumazione di 3 milioni di alberi in più con un conseguente assorbimento di CO2 di circa 5 milioni di tonnellate, grazie anche al coinvolgimento di diversi attori, enti pubblici, imprese private, privati cittadini, i quali progettano non solo parchi urbani e parchi nella cintura di Milano, ma anche “pareti e tetti verdi”
- School Oasis. Con questo progetto si prova a coniugare lo spazio interno ed esterno delle scuole in modo green ed innovativo. L’attivazione della comunità locale è fondamentale per la buona progettazione (esempi sono la mobilità sostenibile verso la scuola, orti didattici integenerazionali, arredo urbano esterno e interno più ecosostenibile per poter sperimentare la didattica fuori dall’aula)
- Food Policy. È stato creato un opuscolo con linee guida molto concrete per la creazione di orti didattici/urbani. A Milano sono attivi ben 107 orti didattici: gli orti sono esperienze generative di molte occasioni per tutti gli attori coinvolti. Uno di questi orti è stato realizzato da anni alla scuola di via Pirovano, dove i bambini dell’infanzia imparano a coltivare l’orto. Questa pratica fin dalla prima infanzia permette: di sviluppare le prime forme di responsabilità nei confronti della natura e dell’altro; di esplorare e scoprire; di sviluppare abilità manuali; di apprendere in modo collaborativo con metodo laboratoriale; di riusare e riciclare ciò che sembra uno scarto; di capire e di vivere meglio il tempo dell’attesa e dell’ascolto; di dare importanza al lavoro manuale e di riconoscere la fatica del coltivare; di aprirsi al territorio circostante.
- Contatore ambientale. Evidenzia non solo quanta CO2 o acqua viene risparmiata, ma anche la quantità di oggetti o di servizi resi possibili attraverso la differenziazione del rifiuto: Questo contatore rende visibile la circolarità virtuosa del sistema del rifiuto che diventa, con le nostre azioni, risorsa e permette al cittadino di conoscere i frutti del proprio lavoro quotidiano nella raccolta differenziata.
Gli spunti da approfondire per Generavivo sono tanti e molto concreti a mio parere. Sarebbe bello che ogni azione da tutti noi pensata e poi realizzata, diventasse uno strumento concreto di azione per altre zone. Fondamentale la progettazione partecipata, che coinvolga fin da subito i diversi attori.
Lasciamo traccia di ogni nostra azione. Costruiamo reti. Troppo spesso si fanno azioni di senso, ma senza un’adeguata comunicazione e condivisione.
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